"Si rischia
il colpo di spugna sull'uso della plastica riciclata per la
costruzione dei campi da gioco in erba sintetica nel nostro
Paese". E' questa la sintesi dell'allarme lanciato da
Legambiente sulla riconversione dei campi di calcio da erba
naturale a sintetica in atto nel nostro Paese a partire dalle
categorie dilettantistiche.
Per rifare un campo di calcio con erba sintetica vengono utilizzate
almeno 70 tonnellate di granulato di pneumatici fuori uso
altrimenti destinate alla discarica (ancora per poco, visto
il divieto imminente previsto dal decreto 36/2003 sull'interramento
controllato dei rifiuti) o all'incenerimento.
L'alternativa e ovviamente l'utilizzo di materiale plastico
vergine, con tutte le conseguenze ambientali del caso.
Per capire poi quale sia il mercato potenziale di questa riconversione
basta considerare che solo i campi di calcio nel settore dilettanti
sono circa 10mila.
"Sta passando anche in alcuni ambienti istituzionali
- continua la nota di Legambiente - la tesi che l'uso del
granulato di pneumatici per la costruzione del sottofondo
del campo da gioco sia dannoso per l'ambiente e la salute.
Una cosa che non sta ne in cielo ne in terra".
L'ultima conferma e arrivata dall'ordine del giorno 9/1798-D/4,
presentato dall'onorevole Agostino Ghiglia (An) e dal collega
Guido Dussin e approvato lo scorso 24 novembre dalla Camera
dei deputati, secondo cui "...ai fini di una puntuale
e piena tutela dell'ambiente e della salute, l'attuale granulo
(di pneumatici, ndr) utilizzato per riempire i terreni in
erba sintetica utilizzati per il calcio, sarebbe auspicabile
che lo stesso fosse sostituito da un 'composto' ecocompatibile,
che si attagli all'ambiente circostante, rispettandone l'integrita
e l'equilibrio, nel rispetto della normativa vigente...".
"E' una tesi che francamente non capiamo - ammonisce
l'associazione ambientalista - considerando che negli ultimi
mesi si sta compiendo uno sforzo per garantire l'acquisto
di prodotti riciclati da parte delle pubbliche amministrazioni,
sulla scia del cosiddetto 'decreto del 30%'".
A chi giova una proposta del genere? Sicuramente non all'industria
del riciclaggio che negli ultimi anni sta facendo grandi passi
in avanti, nonostante ci siano spinte sempre piu forti da
parte dell'industria dell'incenerimento dei rifiuti".
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