Senato della Repubblica
– 10 – XV Legislatura
13° Commissione 3° Resoconto 42° seduta: mercoledi` 6 dicembre
2006
INDAGINE CONOSCITIVA SULLE PROBLEMATICHE CONCERNENTI I PROFILI
AMBIENTALI DEL CICLO DELLA
CARTA
Pubblichiamo di seguito alcune parti del resoconto parlamentare
della Commissione ambiente del Senato sulla questione della
formaldeide nella carta da macero.
Nell'ambito di tale audizione hanno parlato di campi in erba
sintetica.
Intervengono il direttore del Dipartimento ambiente e connessa
prevenzione primaria dell’Istituto superiore di sanita`, dottoressa
Luciana Gramiccioni, il dirigente di ricerca, capo reparto
tossicologia genetica, dello stesso Istituto, dottor Riccardo
Crebelli, il direttore generale della direzione generale per
la sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero
della salute, dottor Silvio Borrello, il dottor Pietro Pistolese,
dirigente chimico delle professionalita` sanitarie del medesimo
Dicastero, ed il presidente del COMIECO, dottor Claudio Romiti,
accompagnato dal dottor Claudio Brusca.
BELLINI ( ulivo )
Colgo l’occasione, se il Presidente me lo permette, non per
parlare di carta, ma di un’altra questione che mi sta particolarmente
a cuore, come anche al senatore Piglionica, con il quale stiamo
elaborando una propostadi legge sulla questione dei campi
di calcio in erba sintetica.
Da notizie di stampa e da tutta la documentazione che abbiamo
raccolto e che ci e` stata fornita, infatti, sembra ormai
del tutto appurato che esiste il problema della cessione di
inquinanti forse cancerogeni. Per lo meno, cio` e` quanto
si desume dalle tabelle rese note dopo la prima fase di approfondimento
della commissione ministeriale che fu costituita alcuni mesi
fa con il precedente Governo, e che ci risulta sia stata ricostituita
dall’attuale.
Dalle tabelle che sono state fornite dal Ministero, risulta
che in effetti siamo in presenza di una situazione estremamente
delicata, perche? nel caso in ispecie sono state riscontrate
sostanze che eccedono abbondantemente i parametri di pericolosita`
previsti dalla normativa.
Noi intendiamo impegnare, con la nostra iniziativa, il Ministero
affinche? collabori alla predisposizione di un provvedimento
che garantisca correttamente la salute dei calcianti, che
poi sono diversi milioni di persone, e spesso sono bambini.
Per rientrare in possesso di questa certezza, occorre stabilire
dei criteri e delle norme.
Mi e` stato fatto osservare che molte delle analisi svolte
in propositonon troveranno definitiva conferma fino a quando
non interverra` l’Istituto superiore di sanita`. Le chiedo,
in via breve, perche? continuare a fare lavorare una commissione
ministeriale sapendo che non produrra` un risultato definitivo,
dato che bisogna rivolgersi all’Istituto superiore di sanita`?
Le chiedo ancora se, a suo giudizio, possiamo intervenire
per sollecitare in tempi rapidi una legge che obblighi il
Ministero ad intervenire con una riparametrazione delle sostanze
ammesse e vietate in tale tipo di prodotti.
GRAMICCIONI ( direttore del Dipartimento
ambiente e connessa prevenzione primaria dell’Istituto superiore
di sanita`)
Volevo innanzitutto riallacciarmi al problema del controllo
sulle scatole per pizza. Mi meraviglia che si dica che non
c’e` un metodo analitico quando invece il decreto lo prevede
espressamente.
L’unico equivoco che era nato – ma solo perche? si e` voluta
interpretare la normativa diversamente da com’e` – riguardava
le scatole per pizza che sono composte di tre strati. La norma,
che e` estremamente severa, stabilisce che devono essere di
carta vergine tutti e tre gli strati, mentre invece qualcuno
ha cercato di interpretare la norma nel senso di applicarla
solo allo strato a contatto.
Questi soggetti vogliono aggirare pretestuosamente la legge,
che e` invece estremamente chiara. Le argomentazioni secondo
cui non ci sarebbero norme precise per effettuare le analisi
mi sembrano un po’ pretestuose.
Dei campi di calcio in erba sintetica se ne occupano i collaboratori
del mio Dipartimento, quello dell’ambiente, in particolare
il dottore Binetti e i suoi collaboratori, che hanno partecipato
ai lavori della commissione ministeriale presieduta dal professor
Verna. So che tale commissione e` stata ricostituita anche
con il nuovo Governo e che ha tenuto due o tre riunioni; forse
il collega Pistolese in proposito potra` essere piu` preciso.
Alla conclusione del primo ciclo di riunioni si era stabilito
che l’Istituto superiore di sanita` avrebbe dovuto approfondire
gli studi e le analisi in materia per poter poi dare indicazioni
precise utili all’adozione di un provvedimento.
Effettivamente e` vero quanto lei sostiene, ovvero che i primi
dati che abbiamo fornito hanno mostrato un superamento dei
limiti; altre analisi sono in corso. Quello che bisognera`
fare e` approfondire l’indagine per analizzare innanzitutto
l’estensione del problema e poi fare una corretta valutazione
del rischio e delle condizioni nelle quali i calciatori –
in particolare i bambini, che ci preoccupano di piu`, ma anche
gli adulti – si trovano.
Finora abbiamo eseguito dei controlli sui contaminanti contenuti
nei campi di calcio in erba sintetica; cio` che ancora dobbiamo
osservare sono le reali condizioni per effettuare una corretta
valutazione di rischio.
PISTOLESE ( dirigente chimico delle professionalita` sanitarie
del Ministero della Salute )
Signor Presidente, sono membro della commissione ministeriale
di cui si e` parlato e ne ho seguito i lavori dall’inizio,
per cui posso darvi un quadro della situazione abbastanza
chiaro. Infatti, come prima operazione richiesta dal ministro
Storace, abbiamo effettuato dei campionamenti su 13 campi
di calcio.
In base alle analisi svolte, solo 3 sono risultati contenere
un livello di IPA (idrocarburi policiclici aromatici), toluene
e zinco. Sulla base di questi risultati la commissione, che
e` stata ricostituita dall’attuale Ministro, ha predisposto
un piano di lavoro che durera` un anno, incaricando l’Istituto
superiore di sanita` e l’ISPESL di valutare il rischio di esposizione
delle persone che giocano nei 3 campi in cui e` stata rilevata
la contaminazione. Si effettuera` una valutazione del rischio
a temperature invernali ed estive, tenendo conto che il toluene
e` una sostanza che evapora facilmente; si valutera` l’esposizione
a queste sostanze sia per respirazione che attraverso la pelle
per verificare l ’effettivo pericolo che si corre nel giocare
in campi che hanno quelle concentrazioni. Non esiste un limite
di concentrazione specifico per i campi di calcio in erba artificiale;
abbiamo preso come riferimento i parametri previsti per i campi
di calcio in erba, che ritengo sia molto severo. In ogni caso,
occorre ricordare che gli IPA sono stati regolamentati a livello
europeo, ed infatti entro il 2007 tutti i pneumatici che contengono
IPA saranno banditi in base ad una direttiva comunitaria recepita
dal Ministero della salute. Il problema dei campi di calcio
in erba sintetica diventa, in conseguenza di cio`, ancora piu`
importante, perche? si deve prevenire la possibilita` di eventuali
ricicli di questi pneumatici in truciolati che vengano poi utilizzati
per la fabbricazione di campi di erba sintetica. E` importante
che i mass media evitino di fare affermazioni fantasiose o infondate,
perche? fino ad oggi non e` stato dimostrato che questi campi
possono provocare l’insorgenza di patologie cancerogene. E ?
vero che vi sono delle sostanze, come, appunto, gli IPA, che
sono riconosciute come cancerogene, ma affermare che chi viene
a contatto con queste sostanze sviluppa patologie tumorali e`
assolutamente prematuro. Bisogna innanzitutto verificare se
realmente l’attrito ed il continuo movimento su questi campi
d’estate e di inverno provocano un contatto della sostanza con
l’uomo e i conseguenti rischi.
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