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EVENTI E ATTUALITA'
L’ITALIA del RECUPERO.
Storia di una crescita frenata.

Cresce l’industria del recupero, sempre piu considerata risorsa economica per il risparmio di materie prime e di energia, nonche per la riduzione di gas a effetto serra. Permangono tuttavia numerosi aspetti critici che ne frenano lo sviluppo. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia emersa dalla presentazione de “L'Italia del Recupero”, lo studio annuale sull’universo del riciclo promosso dall’UNIRE (Unione Imprese di Recupero), l’Associazione che aderisce a FISE - Federazione Imprese di Servizi.

Il Rapporto, giunto alla settima edizione e stato presentato anche quest’anno nel corso della manifestazione Ecomondo. Per quanto riguarda i materiali di imballaggio, il settore appare tendenzialmente stabile nei comparti “a riciclo maturo” (carta, vetro, legno), mentre e in crescita laddove si evidenziano spazi di ulteriore incremento nell’utilizzo di materiali riciclati da parte dell’industria nazionale (acciaio, alluminio), ovvero in quei segmenti in cui la raccolta interna puo sostituire le importazioni di materiali riciclati provenienti dall’estero. Per i rifiuti diversi dagli imballaggi, e ancora troppo alto il ricorso alla discarica (proprio a causa dei mancati sbocchi di mercato), mentre si evidenzia una percentuale di recupero di materia insufficiente (si vedano in particolare i rifiuti da costruzione e demolizione e i pneumatici fuori uso). I settori interessati da normative recenti (come quello dei RAEE - rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche - e quello dei veicoli fuori uso) stanno faticosamente organizzandosi ma sono ancora lontani dagli obiettivi fissati dalla legge (soprattutto per i veicoli fuori uso, per quanto riguarda la quota che dovrebbe essere realizzata grazie al recupero energetico, per il quale mancano gli impianti).
Fiore all’occhiello nostrano, la raccolta delle batterie al piombo esauste, che ha superato il 98% di riciclo. Emerge una forte incidenza della globalizzazione su alcuni segmenti, che si traduce in variazioni nella disponibilita di rifiuti da recuperare e afflusso di materiali riciclati dall’estero sul mercato italiano (spesso con costi di produzione nettamente inferiori rispetto a quelli da noi sostenuti per gli standard meno restrittivi ambientali e di sicurezza). Le attivita di recupero continuano ad essere sospinte dall’incremento della raccolta differenziata pubblica: questa tuttavia e ancora connotata da un’evidente disparita geografica e dal fenomeno dell’assimilazione di flussi provenienti da attivita produttive, che determina tra l’altro un peggioramento della qualita dei materiali raccolti. In tale quadro, i privati giocano un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio, assicurando una rete di impianti di riciclo diffusa sul territorio, non pienamente utilizzata come nel caso della plastica, il cui tasso di utilizzo impiantistico e pari al 56%. Le dimensioni aziendali sono molto diversificate da settore a settore, ma c’e ancora una netta prevalenza di piccole e medie imprese.
“La consapevolezza dell’importanza della cultura del riciclo, si puo dire, e entrata piu nelle case degli italiani che nei corridoi dei palazzi”, afferma il Presidente FISE UNIRE, Corrado Scapino, “L’anno scorso denunciavamo come nonostante il quadro normativo del settore del recupero si fosse arricchito e completato con nuove discipline speciali, eravamo ancora molto lontani da un ‘approccio globale’ al recupero, nell’ambito di una visione integrata della gestione dei rifiuti. La situazione oggi non e cambiata: le imprese private di recupero, consapevoli che lo sviluppo della propria attivita non puo essere affidato a forme di assistenzialismo, chiedono che lo stesso sviluppo non venga almeno affossato da forme di dumping (esercitate soprattutto dal concorrente pubblico, in contrasto con la disciplina antitrust), o da recepimenti e applicazioni scorrette della normativa ambientale o dalle lobby dei produttori dei materiali vergini”.

Info n° 8 : Inverno 2007

EVENTI & ATTUALITA'

L’Italia del Recupero. Storia di una crescita frenata.
Ancora troppa discarica in un mercato condizionato dalle lobby.
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GPP: lo stato delle cose nel convegno di Bologna
NORMATIVA
Terza proroga per l’addio alla discarica

IL WEB RACCONTA CHE ...

Scoperta una maxi discarica: 2000 mq di rifiuti speciali

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… e si continua a discutere di erba sintetica

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Finanziaria: incentivi solo alle rinnovabili
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