Il mercato
del recupero appare in una fase di moderata crescita, ancora
in ritardo rispetto agli altri Paesi Europei. Questa condizione
deriva da un quadro giuridico difficile, con normative che
sono inadeguate al reale sviluppo del mercato e il piu delle
volte disattese o sottoposte a controlli insufficienti in
un contesto in cui il coordinamento della filiera procede
lentamente.
Dal confronto dei dati nazionali con quelli europei e dall’analisi
che ne consegue emergono le seguenti considerazioni:
- quota destinata al recupero energetico (23,9%) in linea
con la media europea;
- quota di export (1,7%) inferiore alla media europea (11%
circa nel 2004 - tale dato comprende l’utilizzo diretto);
- quota di recupero di materia inferiore alla media europea
(il nostro 8,5% contro il 25% circa in U.E.);
- quota destinata alla discarica ancora troppo elevata
rispetto alla media europea (quest’ultima e circa la meta
della quota italiana);
- quota destinata alla ricostruzione (12,9%) in linea con
la media europea.
Nel futuro bisognera quindi obbligatoriamente concentrare
gli sforzi sull’incremento del recupero di materia. Sono necessari
investimenti in termini di ricerca, di miglioramento dei processi
produttivi per migliorare la qualita, di promozione e marketing,
per favorirne la conoscenza e l’utilizzo da parte delle imprese
del settore gomma, di sensibilizzazione, per stimolare l’aggiornamento
della normativa da parte del Ministero dell’Ambiente. Tutte
queste attivita passano necessariamente attraverso un piu
forte coordinamento di tutta la filiera.
Sul fronte normativo non esiste una direttiva europea ne una
disciplina nazionale specifica sui pneumatici fuori uso e
sul settore riciclaggio degli pneumatici.
Esistono pero diverse normative che di riflesso disciplinano
in maniera importante anche questo settore, quali la Direttiva
Discariche, la Direttiva Veicoli Fuori Uso e il decreto sul
Green Public Procurement (GPP). Quest’ultimo sancisce la possibilita
di inserire criteri di qualificazione ambientale nella domanda
che le Pubbliche Amministrazioni esprimono in sede di acquisto
di beni e servizi. Su questo tema la P.A. puo svolgere, quindi,
il duplice ruolo di "cliente" e di "consumatore"
e, in quanto tale, puo avere una forte capacita di “orientamento
del mercato”. Diversi sono i campi di applicazione del pneumatico
fuori uso che, grazie a recenti normative o regolamenti adottati
o in via di adozione, rappresentano interessanti prospettive
di sviluppo del settore. Una delle applicazioni piu interessanti,
compatibile con il repertorio del GPP, e rappresentata dai
campi in erba sintetica con intaso di granulato derivante
dal riciclaggio dei pneumatici. Questa applicazione e in forte
crescita, sia per le prestazioni dei campi ed il loro favorevole
accoglimento da parte del mondo sportivo ( i campionati del
mondo 2010 si giocheranno su campi sintetici ), sia per l’economicita
di realizzazione e gestione. L'erba sintetica, durante la
sua evoluzione, e arrivata ad essere considerata anche in
realta piu grandi con la messa a punto dei cosiddetti tappeti
di " terza generazione" tanto simili all'erba vera
da essere presi in considerazione dalla FIFA che, con il protocollo
FIFA Quality Concept ha sancito ufficialmente la possibilita
di utilizzare le superfici sintetiche anche per le competizioni
ufficiali. In molti Paesi del mondo, da anni, il diffondersi
della tecnologia artificiale corrisponde all’impiego sempre
piu generalizzato di granulo di gomma ottenuto dal recycling
di pneumatici fuori uso quale “materiale d’intaso”. Economicita
della soluzione, qualita del materiale e mantenimento delle
caratteristiche nel tempo, disponibilita di prodotto relativamente
“omogeneo” in ambiti territoriali diversi, valorizzazione
di un rifiuto trasformato in materia prima e, quindi, contributo
alla soluzione di un problema ambientale in linea con la regolamentazione
in materia di Green Public Procurement (GPP): queste le ragioni
di un successo via via consolidatosi nel tempo. Tutto questo
ha naturalmente interessato il crescente mercato dell’utilizzo
delle gomme di pneumatico post uso, per la costruzione di
campi da calcio in erba sintetica anche in Italia. La Lega
Nazionale Dilettanti, in Italia, si e proposta come "pioniere"
di questa innovazione ed e l'unica, in Italia, deputata alla
omologazione degli impianti in erba artificiale, ed al rilascio
del "Certificato di abilitazione allo svolgimento dell'attivita
agonistica ed amatoriale". Dallo scorso 5 giugno e pero
entrato in vigore il nuovo regolamento che disciplina la realizzazione
dei campi in erba artificiale. Il nuovo documento si occupa
anche dei materiali di intaso. La LND accetta ora, oltre ai
materiali vergini (ovvero progettati e fabbricati per essere
utilizzati quale intaso nei campi da calcio in erba artificiale)
il granulo di pneumatico post uso, purche superi la normativa
tossicologica con le restrizioni della LND e sia nobilitato,
ovvero verniciato, rivestito o incapsulato con prodotti vergini
innocui, elastici e resistenti ottenuti in lavorazioni particolari
e specifiche. Questo regolamento ha sortito molte polemiche
e ha generato molti dubbi ed incertezze in merito alla sua
interpretazione, ed e proprio al fine di fare chiarezza che
e stata istituita una Commissione Interministeriale, alla
quale partecipa attivamente anche il Consorzio ARGO, che attualmente
sta affrontando ed analizzando la questione.
Sull’argomento e intervenuta anche la FIFA che, con una lettera
aperta nel luglio 2006, ha voluto ribadire l’efficacia e la
sicurezza del granulato ottenuto dal riciclaggio di pneumatici.
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