L’ennesima vasta
operazione dei carabinieri contro il traffico di rifiuti pericolosi
nel nostro paese e ancora una volta la conferma che siamo
di fronte ad un fenomeno non piu circoscrivibile ad alcune
regioni ma ad una ragnatela criminale che avvolge tutto lo
stivale.
Anche il nome scelto dai carabinieri per questa operazione
, " Giro d’Italia: ultima tappa Viterbo" mette in
evidenza un altro dato preoccupante oltre a quello della vastita
del fenomeno, ovvero il coinvolgimento sempre piu evidente
di province come quella di Viterbo che in passato non facevano
parte del network criminale .
Il Lazio e un esempio emblematico: Viterbo infatti con questa
operazione va ad aggiungersi ad un’altra provincia prima immune,
quella di Rieti che gia dall’estate scorsa e stata oggetto
d’indagini.
"I numeri parlano chiaro, 250.000 tonnellate di
rifiuti gestiti ,ossia pari a 10.000 tir, e un giro di 2,5
milioni di euro - ha dichiarato Nunzio Cirino Groccia,
coordinatore Nazionale dell’Osservatorio Ambiente e Legalita
di Legambiente - testimoniano ancora una volta l’ampiezza
e la vastita che il traffico illecito di rifiuti ha raggiunto
nel nostro paese. Sebbene la repressione continui a dare i
suoi frutti grazie all’applicazione dell’art. 53 bis del decreto
Ronchi, occorre immediatamente alzare la soglia dei controlli
da parte degli organi amministrativi in maniera tal da ridurre
sempre di piu lo spazio di manovra fa i trafficanti"
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