Nessun rischio per chi gioca sui campi da calcio in erba sintetica
I primi risultati divulgati a maggio dalla Commissione del
Ministero della Salute non giustificano i messaggi di certa
dannosita per la salute degli individui apparsi sui media
nazionali.
La FIFA ritorna sull’argomento con una lettera aperta che
chiarisce definitivamente la sicurezza dei granuli da intaso
ottenuti dal riciclaggio degli pneumatici.
E stato quindi superato l’allarme creatosi all’inizio del
mese di maggio a seguito della diffusione incontrollata tramite
la media nazionali di alcuni risultati parziali ottenuti da
una Commissione di Inchiesta istituita dal Ministero della
Salute sui campi da calcio in erba artificiale.
La commissione aveva infatti effettuato una prima indagine
conoscitiva, a seguito della quale avrebbe dovuto, se del
caso, stabilire delle procedure e metodologie di analisi,
per verificare l’eventuale tossicita di tutti i materiali
utilizzati nella costruzione di campi in erba artificiale.
La Commissione non e andata ai di la del primo risultato orientativo,
utile solo alla definizione di un programma di attivita piu
esteso. A seguito comunque dell’allarme creatosi presso l’opinione
pubblica, ed in particolare gli sportivi e gli altri utilizzatori
dei campi, la FIFA ha ritenuto opportuno intervenire con una
lettera aperta, nella quale si chiarisce che non vi e alcun
rischio per la salute umana ne per l’ambiente.
La FIFA, a supporto delle sue dichiarazioni, cita una lista
di 27 referenze di ricerche e studi condotte in tutto il mondo
da qualificati Enti di Studio e di Ricerca.
Rimane da chiedersi a quale scopo la Commissione sia stata
istituita, visto la gia ampia letteratura in materia, e perche
la Commissione non abbia concluso i suoi lavori, prendendo
anche in considerazione le rilevanti conoscenze gia disponibili
in ambito scientifico.
Da “Lavori Pubblici” n. 21 luglio/agosto 2006
Lettera aperta alla FIFA : qui
Comunicato stampa
Consorzio Argo
La Commissione “Calcio in erba artificiale”
del Ministero della Salute riprende i lavori.
Del tutto infondate le illazioni di stampa: nessuno e autorizzato
ad affermare che l’intaso in gomma riciclata da pneumatici,
utilizzato nei campi di calcio in erba sintetica, e cancerogeno.
Contrariamente ad alcune notizie apparse sulla stampa, la
Commissione ministeriale – istituita dieci mesi fa dal Ministro
Storace – e stata confermata dall’On.le Turco ed il 31 agosto
ha ripreso i propri lavori.
Tenuto conto del dibattito sviluppatosi nei mesi scorsi con
effetti deleteri sullo sviluppo del settore a livello nazionale,
la prima e piu importante notizia e nell’affermazione piu
volte reiterata dai rappresentanti dell’Istituto Superiore
di Sanita: i lavori fin qui svolti non autorizzano nessuno
a considerare cancerogeno l’utilizzo del granulo da recycling
dei pneumatici fuori uso quale intaso nella realizzazione
di campi di calcio in erba artificiale.
Ma non solo.
Considerato che studi e sperimentazioni prodotti in numerosi
Paesi Europei - di cui ARGO ha fornito documentazione alla
Commissione – giungono alla conclusione di escludere con convinzione
ogni rischio di tossicita per l’uomo derivante dalla pratica
sportiva su di un campo intasato con materiale da recycling
di pfu, lo stesso Presidente Verna ha richiesto all’Istituto
Superiore di progettare un’analisi del rischio riferita alla
realta italiana posta sotto osservazione nei lavori della
Commissione. Del relativo programma si discutera nella successiva
riunione il 12/9 p.v.
Cio e particolarmente importante perche tutte le preoccupazioni
precedentemente emerse si basavano unicamente su di un erroneo
utilizzo dei limiti assunti dalla legislazione sulla bonifica
dei suoli (legge “471”) – peraltro superata dalla piu recente
impostazione Normativa – per una valutazione comparativa delle
caratteristiche intrinseche ai materiali utilizzati nella
realizzazione del campo. Comparazione che aveva fatto peraltro
ipotizzare possibili problemi solo per 5 campi sui 15 considerati
dei circa 300 fin qui realizzati.
Inquadrato cosi piu correttamente il controllo dei rischi
connessi all’introduzione della nuova tecnologia, la Commissione
ha cominciato a delineare il secondo obiettivo – senza il
quale peraltro anche il primo non avrebbe significato pratico
- in merito al quale dovrebbe giungere ad esprimere indicazioni
concrete: la stesura di Linee guida che fissino le condizioni
da seguire nella realizzazione degli impianti in erba artificiale,
a partire naturalmente dai materiali d’intaso, in base alle
quali siano normalizzate le responsabilita del mercato come
dei diversi soggetti interessati. Uno strumento certamente
utile per normalizzare il settore, superando la fase “pionieristica”
vissuta da tutti gli interessati nel corso degli ultimi anni.
Come e stato sottolineato dal Presidente Verna e dai dirigenti
dei Ministeri presenti, il Regolamento della LND riguarda
solo una parte dell’utenza interessata all’uso di un campo
sportivo. Altre associazioni e privati organizzano infatti
manifestazioni distinte da quelle della LND ; inoltre sussistono
responsabilita esplicite degli Enti locali che sono, nella
maggioranza dei casi, anche proprietari degli impianti di
cui si parla.
Al di la delle nostre osservazioni di merito, quindi, e stata
affermata la necessita che le “Linee guida” in via di stesura
“vadano oltre” l’impostazione del regolamento della LND, corrispondendo
ad una visione piu generale della questione. Per esempio,
si puo fin d’ora prevedere che esse riguarderanno certamente
tutti i materiali d’intaso e che il sistema attuale di qualificazione
(unico laboratorio accreditato dalla LND) verra con ogni probabilita
superato.
E’ un dibattito che andra avanti nei prossimi mesi. Fra
l’altro, e nostra intenzione approfondire in Commissione le
modalita secondo cui:
il sistema dei produttori di granulato da intaso (vergine
o da recycling), possa qualificare presso primari Enti di
certificazione il ciclo di lavorazione e la qualita del granulo
prodotto da ogni singolo produttore. ARGO, anche facendo tesoro
del lavoro gia svolto in sede europea per una Technical Specification
(CEN) tramite ETRA, si e gia attivato in tal senso per ottenerne
la disponibilita.La standardizzazione delle modalita produttive
fondamentali e infatti premessa indispensabile per qualificare
uno specifico prodotto. Si tratta, in fondo, di sviluppare
prassi normalmente attuate presso i settori produttivi piu
maturi, tra cui quelli dei produttori degli altri materiali
utilizzati nel campo di calcio (il filo d’erba in materiale
polimerico, per es.).
Le singole imprese produttrici , possano determinare in
proprio o presso laboratori chimici qualificati dall’Istituto
Superiore di Sanita e convenzionati da ARGO la corrispondenza
delle caratteristiche chimico – fisiche dei propri lotti di
produzione agli standard europei in uso. Superare il metodo
dell’analisi UNA TANTUM con quello dell’analisi di routine
sulle partite di produzione e una premessa indispensabile
perche tutti i cicli di lavorazione siano adeguati alla richiesta
effettiva del mercato, Una disponibilita dei produttori che
significa trasparenza e volonta di ottenere il riconoscimento
dei costi relativi nella catena dei prezzi.
il mercato possa contribuire alla qualificazione dell’Offerta
di materiale da intaso, per via delle responsabilita ad esso
connesse nell’offerta dell’attivita al pubblico sportivo:
qualificazione del prezzo di acquisto, procedure di controllo
analitico, controllo degli impatti ambientali connessi alla
realizzazione degli impianti sportivi in erba artificiale
(al di la della formulazione specifica dei singoli materiali)
una volta realizzata l’installazione.Una riflessione che dovrebbe
assumere particolare rilievo anche in considerazione del ruolo
spesso esercitato dagli Enti locali nella realizzazione degli
impianti in questione ; anche in considerazione della responsabilita
ad essi attribuita dalla Legge 203/2003 per l’utilizzo di
materiale da recycling.
infine il sistema della ricerca scientifica (privata ed Universitaria)
dovrebbe essere sollecitato ad un impegno continuativo - sotto
la supervisione dell’Istituto Superiore di Sanita - per un
approfondimento sempre piu dettagliato degli effetti connessi
alle situazioni d’uso indotte dalle nuove tecnologie nella
realizzazione dei campi in erba artificiale (ricerca internazionale,
controllo degli impatti, monitoraggio circa le variazioni
delle caratteristiche chimiche e fisiche del materiale da
intaso nel tempo e gli effetti eventuali sulla sua funzione
d’uso.
Roma, 01/09/2006
La
scienza vince gli ostacoli .... e l'erba torna verde
SANTA CROCE.
Con apposita ordinanza, il sindaco di Santa Croce, Pasquale
Marino, ha disposto ieri mattina, sabato 19 agosto, la riapertura
dello stadio ‘Ventimila’.
L’impianto sportivo era stato chiuso in via cautelativa a
fine aprile, in seguito ai prelievi effettuati dai Nas sul
terreno in erba sintetica tesi a verificare la tossicita della
gomma da intaso.
In seguito ai contatti e alle rassicurazioni degli organi
competenti, e a controlli interni, si e resa possibile la
revoca della precedente ordinanza. La Turris Santa Croce torna
a giocare sul campo cittadino.
(Quotidiano del Molise)
...IL “PRIMA” DELLA FACCENDA
Riportiamo qui di seguito l’articolo che ci offre il quadro
completo della situazione del campo da calcio di Santa Croce.
La notizia della riapertura dell’impianto sportivo getta nuova
luce sulla vicenda.
L'ultimo allarme arriva dal Molise. Lo stadio comunale di
Santa Croce di Magliano, in provincia di Campobasso, chiude.
A prendere la decisione il sindaco, Pasquale Marino, dopo
l'arrivo dei Carabinieri del Nas per il prelievo di alcuni
campioni del terreno di gioco (in erba sintetica) per verificarne
l'eventuale tossicita. Una decisione presa in via precauzionale
e che presto potrebbero essere costretti a prendere molti
altri in sindaci. In tutta Italia. Gia, perche il timore che
alcuni campi di calcio in erba sintetica possano essere dannosi
per il nostro organismo comincia a essere piu di un'ipotesi.
Nei mesi scorsi, infatti, i Nas hanno iniziato la loro attivita,
facendo prelievi e campionamenti su 15 campi dislocati in
sei regioni (Lazio, Campania, Toscana, Molise, Lombardia,
Piemonte).
Successivamente i campioni sono arrivati nei laboratori dell'Istituto
Superiore di Sanita (Iss), che ha iniziato le prime analisi.
Ora che fare? I campi da analizzare sarebbero in teoria 350,
ovvero quelli a 11 del circuito nazionale della Lega Nazionale
Dilettanti (Lnd), l'unica che prevede per le partite ufficiali
la possibilita di giocare sull'erba sintetica.
Molte le soluzioni al momento sul tavolo. Nella piu drastica
delle ipotesi si potrebbero per esempio chiudere tutti gli
impianti che presentano alcune sostanze. Oppure, se la situazione
non e tanto grave, aspettare gli otto anni di vita che di
solito hanno i campi di calcio in erba sintetica. O ancora
permettere la costruzione di impianti solo con plastiche vergini
e non riciclate.
Una scelta che non troverebbe d'accordo molte associazioni
ambientaliste che ritengono che i campi in erba sintetica
fatti con pneumatici riciclati non sono dannosi per la salute
e che molti di questi timori siano lanciati “ad hoc” da una
lobby di aziende che producono plastiche vergini per incrementare
il loro business. Certo infatti e che un campo con pneumatici
riciclati e molto piu economico del suo rivale. Insomma, in
pochi possono prevedere come andra finire. Cio che si sa,
pero, e che al momento i campi monitorati sono solo quelli
della Lnd. Trascurando cio che avviene dove le partite ufficiali
non si giocano.
di Federico Terrazza
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