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irmato il protocollo di intesa tra alcune rappresentanze del
settore del recupero degli pneumatici fuori uso. Il documento
prodotto impegna ad attuare alcuni principi che dovrebbero
in futuro essere rispettati da chi sara coinvolto nel sistema
di smaltimento.
Dopo tre anni di confronto sulle tematiche dibattute in merito
all’articolo 228, e stato prodotto un protocollo di intesa
che tenta di entrare nel merito della questione impegnando
i vari settori interessati, ciascuno per le proprie competenze,
a rispettare e a portare avanti alcuni principi cardine per
il sistema dello smaltimento e del recupero. A fronte di un
risultato sicuramente significativo che rappresenta un primo
passo importante per le problematiche poste, va sicuramente
sottolineato che il lavoro da fare e ancora molto poiche ancora
molti sono i punti che restano in sospesi per una corretta
gestione del sistema.
Il documento in questione riflette e tocca una serie di tematiche
sulle quali il Consorzio ARGO, nel corso degli anni, ha lavorato
proponendo una serie di interventi istituzionali che hanno
di fatto aperto la strada al settore del recupero e alla relativa
proposta normativa che, in parte, oggi e una realta decisiva
per tutto il comparto industriale degli pneumatici.
In una prospettiva di forza conferita ad ARGO e a i suoi associati
dalle conoscenze tecnico-scientifiche di cui e in possesso
si sono intraprese azioni di grande respiro e rivolte con
lo sguardo al futuro.
Partendo dalla certezza che il “problema degli pneumatici”
si risolve ribaltando il concetto rifiuto in una visone piu
innovativa rappresentata dalle MPS, ARGO si e impegnata in
modo decisivo nel percorso di affermazione di questo concetto,
attraverso proposte concrete che hanno portato, ad esempio,
alla presentazione ufficiale della circolare
ministeriale del 19 luglio 2005 nella quale
vengono fornite le indicazioni operative per l’applicazione
del DM 8 maggio 2003,n. 203
per i materiali riciclati e per i beni e manufatti ottenuti
con i materiali provenienti da articoli in gomma.
La crescita del settore del recupero e determinante, se si
vuole parlare del pneumatico fuori uso come di una
risorsa da valorizzare ed e per questo
che, sempre sulla stessa strada, si incontrano numerose altre
iniziative di proposta concreta, fino alla definizione e approvazione
dello Standard Europeo di Prodotto,
in collaborazione con UNI.
La norma europea che stabilisce le caratteristiche tecniche
e i parametri qualitativi, diventa una realta grazie all’impegno
delle associazioni ARGO,
il Consorzio Italiano del Settore ed ETRA
- European Tyre Recycling Association, che aveva iniziato
il percorso sullo standard 10 anni fa, concluso il 3 dicembre
2009 grazie al lavoro svolto da tutta la filiera nell’ambito
della segreteria CEN ottenuta da ARGO. Queste associazioni
hanno caparbiamente creduto nel valore
del riciclaggio come risorsa economica e in
quanto necessita ambientale
improrogabile.
Nell’ottica della affermazione del principio del recupero,
un altro passo in avanti e stato compiuto con l’intervento
effettuato sul REACH
(Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals),
per il quale sia ARGO che ETRA hanno contribuito a far chiarezza
attraverso informazioni e attuazioni di procedure ad hoc per
le aziende.
Il REACH ha avuto un grosso
impatto anche sul settore del recupero PFU,
infatti le aziende che producono granulato e polverino di
gomma, sono tenute ad effettuare gli adempimenti connessi
al REACH se vogliono continuare in futuro a classificare tali
materiali come materia prima anziche come rifiuto e per certi
aspetti, l’adesione al REACH ha aiutato a chiarire definitivamente
alcuni dubbi che tuttora sussistono in determinate P.A. circa
l’effettiva natura di materia prima seconda del granulato
e del polverino.
Tali interventi, che esprimono il risultato propositivo di
una serie di relazioni con i soggetti della filiera e che
si sono avvalsi delle enormi potenzialita e conoscenze che
il settore del recupero, rappresentato da ARGO, ha dimostrato
di avere, sono andati ad incidere sulla qualita delle problematiche
in campo.
Questo “modus operandi” fa intendere che questa e la strada
giusta da perseguire per ottenere dei risultati affidando
le discussioni e le proposte di intervento sul tema degli
pneumatici fuori uso alle conoscenze specifiche di chi, nel
quotidiano, affronta e gestisce le reali necessita e possibilita
del settore.
Sarebbe auspicabile quindi che, anche con la collaborazione
dei produttori, si cercasse di far chiarezza, attraverso l’apertura
di un tavolo di discussione sul merito della questione, sulle
“responsabilita di rappresentanza” di un sistema complesso
che necessita dell’apporto delle specifiche conoscenze e competenze
che altrimenti rischia di attuare delle scelte lasciando scoperte
le potenzialita di un settore che rappresenta la vera chiave
di volta per la risoluzione del problema pneumatici/rifiuti.
E’ appena il caso di sottolineare
che se lo schema di decreto non fosse stato oggetto di commenti
e critiche costruttive da parte di ARGO, ma bensi fosse stato
approvato 6 mesi fa come da piu parti auspicato, si sarebbe
persa una occasione di non poco conto: recepire i principi
sanciti nel protocollo di intesa traducendoli in chiare e
vincolanti norme (altrimenti sarebbero vanificati) e avviare
un confronto serio e concreto tra le parti, per rivedere e
correggere le criticita della norma, ancora in discussione,
prima che venga approvata.
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