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Discariche : la revisione del DM 3 Agosto 2005 |
Il 1° luglio sono entrati in vigore
i nuovi limiti di accettabilita per lo smaltimento dei rifiuti
in discarica cosi come previsto dal Dlgs 36/2003 e dal Dm 3
agosto 2005 che ne costituisce il disciplinare tecnico.
L’entrata in vigore di questi limiti ha immediatamente reso
impossibile il conferimento in discarica della gran parte dei
rifiuti. La gestione delle discariche, disciplinate come veri
e propri impianti industriali, e stata disciplinata dettagliamente,
per la prima volta, dal combinato del Dpr 915/1982 e dalla Delibera
Interministeriale 27 luglio 1984 che ne stabilisce i criteri
gestionali e costruttivi.
Una norma complessa, vigente per oltre 25 anni fino a quando
la comunita europea ha deciso di riscrivere le regole per la
gestione dei rifiuti in generale, e della gestione delle discariche
in particolare. In Italia la direttiva e stata recepita con
il Dlgs 36/2003 che ha introdotto anche nel nostro Paese la
nuova classificazione di discariche: per rifiuti inerti, per
rifiuti non pericolosi e per rifiuti pericolosi;
ne stabilisce i criteri gestionali e costruttivi, e le procedure
per la richiesta e l’ottenimento dell’autorizzazione, rimandando
ad un apposito decreto ministeriale i criteri e le procedure
per l’ammissione dei rifiuti in discarica.
L'articolo 17, DLgs 36/2003 fissava originariamente nel 16 luglio
2005 il termine ultimo per mettere in regola le anomalie. Tale
termine e stato oggetto di numerose proroghe fino all’ultimo
il Dl 208/2008. In Francia, con maggiore pragmatismo, e stato
stabilito che tutte le discariche per rifiuti non pericolosi
sono solo per non pericolosi; quindi, non e necessario fare
il test di cessione ma solo verificare con test di conformita
il rifiuto ammissibile in discarica.
Farlo anche in Italia sarebbe troppo semplice, perche risolutivo
e aiuterebbe aziende e Autorita deputate al rilascio delle autorizzazioni.
Nessuna chiarezza viene, invece, ad oggi, fatta sia per la caratterizzazione
dei rifiuti ai fini della smaltibilita in discarica, sia ai
fini della classificazione dei rifiuti pericolosi o non pericolosi,
se la restituzione del dato analitico sia da riferire al peso
del rifiuto tal quale o al peso del rifiuto secco.
Fino ad oggi tutto questo e stato disciplinato dalla Delibera
Interministeriale del 27 luglio 1984 che per entrambi i casi
faceva un esplicito riferimento al peso del rifiuto tal quale
(che e quello che viene deposto in discarica).
Nulla toglie che dopo 25 anni questo possa essere cambiato,
ma devono essere forniti elementi di certezza tecnica e normativa.
Invece, ad oggi, la bozza di Dm tace.
Fonte: www.reteambiente.it
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